Le lesioni da decubito:
Negli ultimi anni si è constatato un maggiore interesse nel ruolo dell’alimentazione per prevenire le ulcere da decubito.
Gli operatori (medici, nutrizionisti, infermieri) devono affrontare il problema di accertare che i pazienti ricevano ogni giorno una razione adeguata di nutrienti.
E’ definita lesione da decubito un’area localizzata di danno della cute e dei tessuti sottocutanei, con evoluzione necrotica, conseguenza diretta di forze di pressione, trazione e frizione o da una combinazione di questi fattori, in pazienti predisposti in seguito a precarie condizioni generali.
La lesione da decubito si forma necessariamente in prossimità di una prominenza ossea e la prolungata pressione dei tessuti fra il piano d’appoggio e le strutture ossee sottostanti determina una ischemia locale cui i vari tessuti rispondono in modo differente a seconda della resistenza al danno ipossico.
Una volta evidente, il danno cutaneo rappresenta l’epifenomeno di una lesione molto più importante e profonda, essendo la cute il tessuto più resistente all’ipossia. Si genera una lesione cuneiforme. Se a livello cutaneo è presente necrosi, è verosimile che la lesione abbia già interessato i piani muscolari profondi poiché il muscolo è la struttura più sensibile all’ischemia (per maggior fabbisogno di ossigeno).
La lesione da decubito si forma necessariamente in prossimità di una prominenza ossea e la prolungata pressione dei tessuti fra il piano d’appoggio e le strutture ossee sottostanti determina una ischemia locale cui i vari tessuti rispondono in modo differente a seconda della resistenza al danno ipossico.
Una volta evidente, il danno cutaneo rappresenta l’epifenomeno di una lesione molto più importante e profonda, essendo la cute il tessuto più resistente all’ipossia. Si genera una lesione cuneiforme. Se a livello cutaneo è presente necrosi, è verosimile che la lesione abbia già interessato i piani muscolari profondi poiché il muscolo è la struttura più sensibile all’ischemia (per maggior fabbisogno di ossigeno).
In un rapporto pubblicato alcuni anni fa ll King’s Fund Centrel ha messo in rilievo la mancanza di un sostegno nutrizionale offerto ai pazienti, come pure il maggior rischio di uno sviluppo di denutrizionedurante la loro degenza ospedaliera.
Il rapporto ha inoltre riconosciuto la necessità di migliorare l’educazione nutrizionale del personale ad ogni livello.
Indubbiamente, gli effetti di un adeguato stato nutrizionale hanno apportato grossi benefici ai pazienti per quanto riguarda la loro guarigione e la loro qualità di vita
Un approccio di gruppo alla cura garantisce inoltre che il paziente riceva il miglior trattamento possibile.
Alla base vi è l’esigenza che ogni paziente riceva una Valutazione iniziale e che l’intervento e la gestione siano promossi prontamente.
Lo scopo è di assicurare che ogni individuo sia ben nutrito, riducendo pertanto il rischio di sviluppo delle ulcere da decubito.
La valutazione:
La valutazione nutrizionale attraverso un’analisi della composizione corporea (Angolo di Fase, Massa cellulare BCM, Fluidi Intra ed Extracellulari) è un metodo efficace per aiutare ad identificare rapidamente i soggetti che corrono il rischio di sviluppare la denutrizione e le ulcere da decubito.
Indicatori:
Alcuni indicatori che consentono la valutazione dello stato nutrizionale del paziente con piaghe da decubito o con altri fattori di rischio sono:
Malnutrizione Lieve Moderata Grave
Albuminemia (g/dl) 3,4 – 2,8 2,7 – 2,1 < 2,1
Transferrinemia (mg/dl) 200 – 150 150 – 100 < 100
Linfociti / mmc 1800 – 1200 1199 – 800 < 800
Emoglobina (g/dl) <12 g/dl (Donne) – <14 g/dl (Uomini)
L ́albuminemia riflette l ‘equilibrio fra consumo, distribuzione e sintesi proteica anche se potrebbe offrire dei feedback in ritardo rispetto allo stato nutrizionale effettivo.
A completare gli esami di laboratorio è molto utile un’analisi dello stato nutrizionale e di idratazione del soggetto eseguita con un analizzatore di impedenza sensibile alla fase (BIA-Dex)
Ricordiamo che da una lesione da decubito la perdita proteica puó superare anche i 50g/die, pertanto è molto importante poter monitorare la BCM (massa cellulare) del soggetto.
Stadio della piaga e concentrazione dell’albumina nel siero:
Stadio albuminemia
I 3,4 g/dl
II 2,6 g/dl
III 2,4 g/dl
IV 2,0 g/dl
L’organismo per funzionare in modo efficiente ha bisogno del 100% del livello ideale di BCM (massa cellulare). Una massa cellulare corporea ideale al di sotto del 95% del livello atteso può indicare un deficit funzionale, che può tradursi in scarsa guarigione delle ferite.
Paarametri da monitorare:
– Il peso corporeo
– esami ematochimici
– NUTRI-Dex e HYDRA-Dex
– NUTRI-Dex e HYDRA-Dex
– Valori bioelettrici di PA (angolo di fase)
– BCM : Massa Cellulare
– Fluidi corporei in particolare ECW% (Fluidi extracellulari)
I punteggi nutrizionali consentiranno all’operatore di categorizzare i soggetti a rischio e di seguirli con un adeguato programma.
Bibliografia
– The Role of Nutrition for Pressure Ulcer Management: National Pressure Ulcer Advisory Panel, European Pressure Ulcer Advisory Panel, and Pan Pacific Pressure Injury Alliance White Paper – Posthauer, Mary Ellen RDN, LD, CD, FAND; Banks, Merrilyn PhD; Dorner, Becky RDN, LD, FAND; Schols, Jos M. G. A. MD, PhD – Advances in Skin & Wound Care: April 2015.
– Crowe T & Brockbank C – Nutrition therapy in the prevention and treatment
of pressure ulcers
– JPEN J Parenter Enteral Nutr. 2007 Jul-Aug – Nutrition status and pressure ulcer: what we need for nutrition screening. – Hengstermann S1, Fischer A, Steinhagen-Thiessen E, Schulz RJ.
– The Effective Management of Pressure Ulcers – Advances in Skin & Wound Care: The Journal for Prevention and Healing – February 2006
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